Vytreum è una pavimentazione realizzata con materiale innovativo ed ecosostenibile interamente ricavato a partire da materie prime seconde inerti per :
Grazie al suo contenuto peso specifico ed alle ottime prestazioni meccanico-funzionali, Vytreum è uno dei migliori prodotti nel settore della bioedilizia.
La produzione di Vytreum, inoltre, contribuisce fortemente alla riduzione delle emissioni di gas serra, il consumo di energia e dello sfruttamento di materie prime vergini rispetto ai suoi diretti materiali competitors.
Vytreum può essere fortemente personalizzato in termini di forma, dimensioni, finitura superficiale e spessore, grazie al nostro rivoluzionario processo di produzione che ci permette di realizzare stampi personalizzati attraverso manifattura additiva.
Può essere realizzato in differenti colorazioni del tutto naturali senza l’utilizzo di smalti.
Vytreum® è in grado di rispondere alle nuove esigenze di innovazione, sostenibilità e tutela dell’ambiente.
Abbiamo così realizzato una nuova generazione di prodotti innovativi utilizzabili in diversi ambienti sia di pavimentazione che di arredo urbano, in sostituzione alle tradizionali pavimentazioni ceramiche, in cemento, pietra o ad altri materiali naturali ormai obsoleti e di difficile utilizzo, divenuti sconvenienti economicamente (per i costi elevati), ed ecologicamente (utilizzo di materie prime vergini, e processi inquinanti ed energivori).
Nell’ambito delle pavimentazioni per esterno, quelle realizzate con Vytreum possono essere considerate come le più versatile, resistenti, e la più sostenibili sul mercato.
Nella sua linea per l’arredo urbano Vytreum è realizzabile in diverse forme, può essere impiegato nelle piccole e grandi opere di sviluppo urbano, di spazi pubblici e pavimentazioni ad uso privato, in una ampia varietà di spessori e colori.
Sono facili ed economici da posare e possono essere utilizzati per marciapiedi pedonali, piazze pubbliche, strade aperte al traffico veicolare, vialetti per giardini, parcheggi, pavimentazioni antiche da ristrutturare, ristrutturazione di edifici storici, logistiche e zone industriali.
È inoltre facilmente adattabile alle necessità ed esigenze dei progettisti.
La legislazione europea, nell’ambito dell’efficienza energetica, della sostenibilità e dell’economia circolare, attribuisce al settore pubblico il ruolo di modello da seguire e ambito di sperimentazione e adozione di soluzioni che possano poi valere anche nel mercato privato, utilizzando prodotti con materiali e processi produttivi a ridotto impatto ambientale.
Legge 28 dicembre 2015, n.221 (cd «collegato ambientale»)
«Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell‘uso eccessivo di risorse naturali.»
D.M. 24 dicembre 2015
«Adozione dei criteri ambientali minimi (CAM) per l‘affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici per la gestione dei cantieri della pubblica amministrazione.»
Principali prescrizioni
Il contenuto di materia recuperata o riciclata nei materiali utilizzati per l’edificio, anche considerando diverse percentuali per ogni materiale, deve essere pari ad almeno il 15% in peso valutato sul totale di tutti i materiali utilizzati. Di tale percentuale, almeno il 5% deve essere costituita da materiali non strutturali.
I calcestruzzi usati per il progetto devono essere prodotti con un contenuto minimo di materiale riciclato (secco) di almeno il 5% sul peso del prodotto (inteso come somma delle singole componenti). Al fine del calcolo della massa di materiale riciclato va considerata la quantità che rimane effettivamente nel prodotto finale.
I laterizi usati per muratura e solai devono avere un contenuto di materiale riciclato (secco) di almeno il 10% sul peso del prodotto.
I laterizi per coperture, pavimenti e muratura faccia vista devono avere un contenuto di materiale riciclato (secco) di almeno il 5% sul peso del prodotto.
La legislazione europea, nell’ambito dell’efficienza energetica, della sostenibilità e dell’economia circolare, attribuisce al settore pubblico il ruolo di modello da seguire e ambito di sperimentazione e adozione di soluzioni che possano poi valere anche nel mercato privato, utilizzando prodotti con materiali e processi produttivi a ridotto impatto ambientale.
Legge 28 dicembre 2015, n.221 (cd «collegato ambientale»)
«Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell‘uso eccessivo di risorse naturali.»
D.M. 24 dicembre 2015
«Adozione dei criteri ambientali minimi (CAM) per l‘affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici per la gestione dei cantieri della pubblica amministrazione.»
Principali prescrizioni
Il contenuto di materia recuperata o riciclata nei materiali utilizzati per l’edificio, anche considerando diverse percentuali per ogni materiale, deve essere pari ad almeno il 15% in peso valutato sul totale di tutti i materiali utilizzati. Di tale percentuale, almeno il 5% deve essere costituita da materiali non strutturali.
I calcestruzzi usati per il progetto devono essere prodotti con un contenuto minimo di materiale riciclato (secco) di almeno il 5% sul peso del prodotto (inteso come somma delle singole componenti). Al fine del calcolo della massa di materiale riciclato va considerata la quantità che rimane effettivamente nel prodotto finale.
I laterizi usati per muratura e solai devono avere un contenuto di materiale riciclato (secco) di almeno il 10% sul peso del prodotto.
I laterizi per coperture, pavimenti e muratura faccia vista devono avere un contenuto di materiale riciclato (secco) di almeno il 5% sul peso del prodotto.